VICOLO DELLA CONCA
Questo vicolo consiste essenzialmente in un piccolo spiazzo ben protetto dove un tempo le donne anziane, d’estate, andavano a scamare le spighe di grano raccolte nei campi dopo la mietitura. Scamare è un termine dialettale, ora desueto, che sta per ‘separare i chicchi di grano dalla pula’ dopo aver frantumate le spighe su un telo con un robusto maglio di legno massiccio. Una volta fatta questa operazione, le donne prendevano con le mani a jommelle (altro termine dialettale che vuol dire ‘a mani unite a conca’) questo miscuglio di grano e pula e lo lanciavano in aria ad altezza d’uomo. I chicchi di grano ricadevano sul telo steso a terra mentre le pagliuzze della pula essendo, più leggere, andavano a disperdersi nell’aria per poi cadere a terra a poca distanza. Il grano veniva, poi, raccolto e insacchettato per essere portato al locale mulino per trasformarlo in farina. Questa era un’attività abbastanza diffusa nel nostro paese. Era il segno evidente di una povertà assoluta perché molte persone, in maggioranza donne, vi si dedicavano quasi a tempo pieno.