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La Storia

La Storia di Pineto

Le radici storiche di Pineto risalgono all’antico borgo di Mutignano che fino al 1929 si era sviluppato al servizio della città di Atri. Agli inizi del 1800 compaiono le prime modeste abitazioni, tra cui la Villa dei signori Filiani, che rimane a lungo l’unica presenza del territorio insieme alla Torre Cerrano che, con la sua caratteristica costruzione ha sempre rappresentato il simbolo di Pineto. Fu opera del Comm. Luigi Filiani il piano di sviluppo della località mirante a far sorgere una ridente cittadina balneare, ricca di tanto verde. I lavori comportarono un primo livellamento del terreno e successivo impianto di 2000 alberi della varietà “Pinus Pinaea“. A questo punto, diventò naturale il cambiamento della denominazione della frazione “Villa Filiani”, del Comune di Mutignano, in quella di “Pineto“. Questo nome viene suggerito a Filiani dalla famosa lirica “La Pioggia nel Pineto” di Gabriele D’Annunzio. Nel 1926 è posta la prima pietra della Chiesa, dedicata a S. Agnese. La sede comunale viene, infine, trasferita dal borgo di collina al centro rivierasco, con delibera podestarile datata 30 maggio 1930.

Parrocchia Sant’Agnese

La chiesa è la parrocchiale del comune, costruita tra il 1926 e il 1935 dalla famiglia Filiani, con donazione di Luigi Corrado Filiani. Lo stile adottato è un eclettismo tra il romanico delle basiliche storiche di Roma, con tracce di elementi goticheggianti.

La facciata principale in mattoni ha un pronao in stile romanico a capitelli ionici, con iscrizione latina e copertura a falda inclinata. La composizione termina con una facciata semplice a capanna. Il campanile è una torre che ugualmente rispecchia le fattezze delle basiliche romane, specialmente per quanto riguarda le arcate dei lati. La pianta della chiesa è a basilica con l’abside semicircolare. L’interno ha decorazioni gotiche e romaniche, diviso a tre navate con grandi

Villa Padula

Si trova lungo il viale D’Annunzio, ed è stata una delle prime costruzioni alberghiere di Pineto, progettate negli anni ’20 come abitazione privata del chirurgo Francesco Padula, per questo detta anche “Villa Padula”. Negli anni ’40 la villa fu trasformata in albergo e fu una delle strutture ricettive principali di Pineto, fino alla chiusura nel 1999, quando venne realizzato il più moderno Hotel Garden. Voluta, disegnata e realizzata dal chirurgo lucano Fabrizio Padula per omaggiare la moglie, Anna Forcella, originaria di Atri (Teramo) e innamorata del mare e della città lagunare.

Villa Padula, la storia

È un vero e proprio pezzo di Venezia trasportato a ridosso del mare e della ferrovia, in un tempo in cui gli unici vicini erano i campi di grano e i pini marittimi fatti piantare dal barone Filiani, possidente del luogo: il rosso dei mattoni, le decorazioni, i porticati, le finestre arabeggianti, i dettagli esoterici ei richiami filosofici e massonici di cui la Villa è cosparsa, portano l’impronta del suo ideatore, della sua cultura e del suo interesse per il mondo, misterioso, della conoscenza. Negli anni Novanta la struttura ha funzionato come albergo, l’Hotel Garden, con annessa ‘Taverna’ al piano interrato, così chiamata per lo stile rustico degli arredi, ma in realtà una delle prime discoteche e pub della costa adriatica.

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