La Torre del Cerrano
La Torre è una delle antiche torri costiere del Regno di Napoli, si trova sulla costa dell’Adriatico, in provincia di Teramo, tra Silvi e Pineto. È uno dei pochi esempi rimasti integri della fitta rete di fortificazioni costiere del Regno di Napoli, che avevano la funzione di respingere i frequenti attacchi di turchi provenienti dal mare. Torre Cerrano, la cui costruzione risale al 1568, deve il suo nome all’omonimo torrente, che scende dai colli di Atri e la cui foce é situata 500 metri a sud della torre. Secondo lo storico Strabone i resti archeologici antistanti alla torre sarebbero quelli del porto dell’antica colonia romana di Hatria, l’odierna Atri, meta di scalo di navi cariche di cereali provenienti dalla Puglia e dalla Sicilia.
Oggi la Torre, affidata in comodato al Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, ospita la Biblioteca ed il Museo del Mare.
Tutt’intorno a Torre Cerrano, un meraviglioso giardino con la tipica vegetazione della macchia mediterranea, aperto tutti i giorni da mattina a sera nel periodo estivo, consente il transito di pedoni e ciclisti lungo la ciclabile adriatica che in questo punto collega Pineto a Silvi. Il giardino ospita esemplari di pini monumentali e piante particolarmente importanti per il loro utilizzo o per la rarità, come lo Spina cristi, pianta utilizzata spesso per proteggere l’esterno delle fortificazioni in epoca medievale, o il Giglio di mare che fiorisce rigoglioso ogni estate nella zona più a contatto con la duna sabbiosa.
La storia
La presenza di una torre si fa risalire alla fine del ‘200, durante il regno di Carlo II d’Angiò, ove appare per la prima volta una “vecchia torre” in Penna Cerrani. L’attuale costruzione è successiva, facente parte del sistema di fortificazioni litoranee a difesa del Regno di Napoli dall’incursione di Turchi e Saraceni. Inizialmente furono gli Angioini a pensare ad un sistema permanente e completo di torri di difesa e di segnalazione in vista l’un dall’altra, attraverso segnali di fumo e fuochi. Il sistema delle torri d’avvistamento avrebbero avuto il compito di allertare tempestivamente le città vicine dell’imminente pericolo ma, essendo dotate di guarnigione e colubrine, anche di respingere tali incursioni. Nel 1568 Alfonso Salazar dispose la costruzione di quattordici torri in Abruzzo: Tronto, Vibrata, Salinello, Tordino, Vomano, Chirano, Fossacesia, Senella e le sei del 1563; i lavori furono portati a termine entro il 1569. Per molto tempo la Torre di Cerrano rimase un baluardo per il presidio e la difesa della costa e all’inizio del XVIII secolo entrò a far parte dei possedimenti degli Scorrano, Marchesi di Cermignano. Con la fine delle scorrerie da mare, il torrione fu acquistato agli inizi del ‘900 da Pasquale Filiani, ufficiale di marina, che lo rese abitabile e ne curò la ristrutturazione con scrupoloso rispetto dello stile originario, aggiungendo alla costruzione la torretta terminale. Negli anni venti ne divenne proprietario il marchese DeSterlich, eccentrico esponente della nobiltà locale che, nel 1935 fece ampliare la Torre con l’aggiunta (sui lati sud ed est) di un’ala a forma di“L” comprendente un seminterrato ed i piani terra, primo e secondo. Più rispettoso dello stile è stato l’ultimo proprietario, l’ingegner Tito Marucci, che ne ha curato particolarmente la buona conservazione. Nel dicembre 1981 la Torre è stata acquistata dall’Amministrazione Provinciale di Teramo, e dopo aver provveduto al consolidamento, ha affidato la struttura all’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo per la realizzazione di un Centro Ricerche e Studi di biologia.
Struttura e tecniche costruttive
L’altezza si aggirava intorno ai 12 metri, il lato di base esterno 10-12 metri e il lato interno 5 metri. La distribuzione interna degli spazi era molto semplice, su due livelli e copertura chiamata “piazza d’armi”. In quest’ultima si posizionavano le armi per la difesa e si ricevevano e trasmettevano i segnali. La Torre era coronata per l’intero perimetro da caditoie, per mezzo della quale era possibile rovesciare sul nemico oramai prossimo alle mura, ogni tipo di proiettile, liquidi infiammabili o bollenti, laterizi o pietre. Le scale monumentali che oggi concedono l’accesso sono di epoca successiva. L’accesso alla torre infatti, avveniva per mezzo di scale realizzate in legno o in corda che venivano calate e ritirate a seconda delle esigenze. La torre per ordini severissimi non poteva essere abbandonata in nessun caso. La funzione richiesta, era quella di un piccolo presidio composto mediamente di tre uomini fra cui un castellano, un fuochista e un cavaliere a cavallo pronto a partire e diffondere l’allarme nelle campagna e città per l’evacuazione. Le Prime modifiche apportate alla struttura della Torre risalgono agli inizi del ‘900, quando venne acquistata dall’ufficiale di Marina, Pasquale Filiani che, nel 1915 La fece restaurare e rendere abitabile. Negli anni Venti La proprietà della Torre Passò all’eccentrico Marchese Diego De Sterlich, che apportò ulteriori modifiche, facendo edificare un’ala a L. Tutti gli interventi succedutisi nel corso del tempo non hanno intaccato l’originaria forma della Torre viceregnale, ancora perfettamente leggibile. Alla fine degli anni Quaranta La Torre Di Cerrano venne acquistata dalla famiglia Marcucci, per poi passare, nel 1981, all’Amministrazione Provinciale di Teramo che, dopo aver provveduto alla ristrutturazione e al consolidamento dell’edificio, nel 1983 vi istituì un Centro di Ricerche e Studi affidato all’Istituto Zoopro-filattico Sperimentale Di Teramo, tuttora in loco.