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Borghi e città d’arte

Dall’antica Interamnia alla città d’arte di Atri, Silvi e Civitella del Tronto e poi il fascino coinvolgente degli oltre cento borghi disseminati nell’entroterra teramano, un patrimonio unico fatto di storia e cultura, memoria e tradizioni, senza dimenticare tutto il calore e l’autenticità che da sempre caratterizzano questo “pezzo” d’Abruzzo.

Mutignano

Di origini millenarie il borgo antico di Mutignano è il centro storico di Pineto. Lo sguardo spazia fra l’azzurro del mare, il verde di colline e montagne fino alle architetture naturali dei calanchi. Il borgo nacque, con il nome di Montediano, come un semplice villaggio romano. Nel Medioevo nonostante la crisi e la povertà che interessarono tutta l’Europa, si ingrandì e divenne un vero e proprio borgo, alle dipendenze dell’Abbazia di San Giovanni in Venere.

Silvi

Anticamente chiamata Silva, in relazione alla ricchezza di vegetazione della zona, Silvi sorge alle pendici delle colline di Città Sant’Angelo ed Atri. Si caratterizza per una parte balneare, Silvi Marina creata nel corso dell’ottocento da pescatori che si trasferirono più vicini alla costa, mentre il suo centro storico si trova nella parte collinare, Silvi Paese, di origini medievali, da cui si può godere di panorami suggestivi. Tra le tradizioni più importanti di Silvi troviamo quella de “Lu Ciancialone”. Nata nel XVI secolo, si tratta della commemorazione della sconfitta degli invasori Turchi da parte della comunità di Silvi. La leggenda racconta che un giovane di nome Leone scese dalla collina con una fiaccola in mano, dirigendosi verso gli invasori. La fiaccola emanò una luce sempre più intensa, tanto che gli invasori credettero che un intero esercito fosse lì ad aspettarli e fuggirono. L’evento viene festeggiato l’ultima domenica di maggio nella frazione Silvi Paese. Nella piazza principale del borgo viene issato un grosso cilindro di canne, alto fino a dieci metri, che viene bruciato e attorno al quale si festeggia fino a quando il rogo non cessa di ardere. Dal primo venerdì dopo la metà di luglio, fino al martedì seguente, viene organizzata la mostra delle arti e dei mestieri “di una volta”. Il borgo di Silvi Paese rivive l’antico passato.

Montepagano

ll Borgo di Montepagano è la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi. Il nome deriva dalle parole latine “mons” e “pagus” e significa villaggio sul monte. Le sue origini risalgono al medioevo quando, per paura dei Turchi, gli abitanti dei villaggi circostanti si rifugiarono sulle alture e costruirono nuovi insediamenti. Il borgo di Montepagano conserva ancora intatto il suo Castello e molti elementi del suo passato tra le vie del centro storico. La Porta da Borea è uno dei resti più importanti dell’imponente cinta di mura medievale che circondava il centro abitato. Tra le chiese più importanti troviamo La Santissima Annunziata, risalente al 1602. Il monumento simbolo di Montepagano è di sicuro il Campanile che si innalza per 40m sulla Piazza Centrale.

Tortoreto alta

Le origini di Tortoreto risalgono all’epoca romana (anche se i primi insediamenti umani risalgono al periodo preistorico). Gli abitanti della costa migrarono verso la collina per trovare rifugio dalle aggressioni che arrivavano dal mare. Il nucleo storico di Tortoreto Alta, così come appare oggi ai visitatori sorse nel periodo pre-medievale.

Il centro storico, suddiviso in tre zone: Terra vecchia, Terranova ed il Borgo, ha conservato la sua struttura di borgo medievale: una fortezza centrale circondata da alte mura di cinta su cui si alza la magnifica Torre dell’Orologio. Il Tormone, le porte di accesso, le rue strette, il ponte, testimoniano l’esistenza del castello di Tortoreto.

Giulianova

Giulianova si articola in una parte costiera e nel centro storico, costruito nel XIV secolo sulla sommità della collina ed è qui che s’incontrano monumenti e palazzi di maggior interesse storico-culturale, ad iniziare dal rinascimentale Duomo di San Flaviano che, con la sua gigantesca cupola, domina tutta la città. Molto suggestivi anche il Belvedere sul mare in Piazza Vittorio Emanuele ed il Santuario della Madonna dello Splendore, luogo di culto e devozione popolare, dove ogni anno ad aprile si celebra la “miracolosa” apparizione della Vergine ad un umile contadino, avvenuta nel 1557. Da vedere anche la Chiesa cinquentesca di Sant’Antonio e quella di Sant’Anna, la Cappella gentilizia dei Bartolomei ed il torrione detto “Il Bianco”, ultimo residuo della cinta muraria eretta in epoca medievale per difendere la cittadina.

Teramo

Tra mare e montagna, a soli venti chilometri dalla costa e ad appena quaranta dalle vette del Gran Sasso, sorge il capoluogo della nostra provincia, l’antica Interamnia, “città fra i due fiumi”, così chiamata dai romani perché attraversata dal Tordino e dal Vezzola. I principali monumenti da vedere si trovano nel centro storico, ad iniziare dal Teatro romano
costruito nel 30 a.C.Vicino al Teatro sorgeva l’Anfiteatro, la cui costruzione risale al primo secolo d.C.

Il simbolo di Teramo è il suo Duomo, edificato a partire dal 1158. Recentemente restaurato, il Duomo o Cattedrale di San Berardo (patrono della città) si trova nella bella piazza Martiri ed ha un predominante stile romanico, pur presentando anche numerosi elementi gotici. Nel centro storico ci sono poi le strutture trecentesche del Palazzo Vescovile e della Loggia del Municipio, Casa Capuani in via Veneto e la nuova sede della Biblioteca provinciale, ospitata nel Palazzo Dèlfico, costruito a cavallo del XVIII-XIX secolo.

Atri

Splendida città d’arte a ridosso della costa teramana, Atri ha origini antichissime (VII-V secolo a. C.). Fu un’importante colonia in epoca romana, subì invasioni barbariche e dominazioni straniere durante il Medioevo, per poi “rinascere” sotto il controllo degli Acquaviva. In Piazza Duomo si erge la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Risale al XIII secolo e, dopo lunghi lavori di restauro, è stata di recente riaperta al pubblico. Di notevole fattura i suoi quattro portali del XIIIXIV secolo, mentre l’interno a tre navate presenta un’abside quadrata con un meraviglioso ciclo di affreschi dell’artista abruzzese quattrocentesco Andrea De Litio. Sempre in Piazza Duomo, il porticato ad archi tondi di Palazzo Mambelli, il Palazzo vescovile ed il Seminario appartenenti al tardo Cinquecento. Maestoso il Palazzo Ducale degli Acquaviva, attuale sede del Municipio. È una sorta di fortezza tutta in pietra, edificata nella prima metà del ‘300 e rimaneggiata nel ‘700.

Civitella del Tronto

Sicuramente uno dei centri più evocativi della nostra provincia e dal 2008 entrata di diritto nell’esclusivo club dei “borghi più belli d’Italia”. Emblema di Civitella è la solenne Fortezza borbonica, vero e proprio capolavoro di ingegneria militare, con i suoi 25.000 metri quadrati di superficie che ne fanno la più grande d’Europa. Edificata dagli spagnoli tra il 1564 e il 1576 per resistere al nemico, la Fortezza fu l’ultimo baluardo del Regno di Napoli durante le lotte risorgimentali per l’Unità d’Italia.

Poco distante dalla cittadina, nelle Gole del Salinello, troviamo l’Eremo di San Michele Arcangelo, meglio conosciuto come Grotta di Sant’Angelo.

Castelli

Capitale della Ceramica

La bellezza delle ceramiche è castellane è seconda soltanto allo splendido panorama che Castelli regala a tutti i suoi visitatori. Al centro della scena, come accade spesso ai maestri ceramisti che ne traggono ispirazione per le loro opere, domina incontrastata la natura, che trova la sua più completa rappresentazione nella maestosità del Monte di Camicia , una delle vette più belle e suggestive del massiccio del Gran Sasso d’Italia, posto a guardia del borgo. Sono questi i segreti di un luogo magico e seducente, nel quale il tempo sembra essersi fermato, rifiutandosi di seguire i ritmi incalzanti della contemporaneità.

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