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Vico Santarelli

VICO SANTARELLI

Questo vicolo faceva parte del primo nucleo abitativo del Borgo formato solo da vicoli con il tunnel.

          Il portico è molto caratteristico e intimo. C’è una sola abitazione cui si accede tramite una scalinata esterna.

Qui ha abitato, fino agli anni ’50, una coppia di anziani senza figli: Flaviano e sua moglie.

La moglie quasi tutti i giorni filava la lana con la conocchia e il fuso seduta sul pianerottolo di casa a prendere il sole.

Ogni tanto, qualche fiocco di lana le cadeva a terra e lei, con tanta pazienza e fatica per la vetusta età, si abbassava per raccoglierlo.

Ripeteva questo gesto molte volte al giorno e ogni volta che si chinava ripeteva sempre lo stesso detto che è poi diventato proverbiale: fiocco non fa gonna ma pure aiuta a jogne (con un fiocco non si fa la gonna ma certo aiuta a farla).

Questo proverbio vuole riaffermare l’importanza di non buttare nulla perché tutto può essere utile, anche se di quantità irrilevante. Le matasse di lana servivano poi a Giovina, che abitava nel vicolo di fronte per imaglioni di lana che faceva su commissione.

Poiché a Mutignano nessun negozio vendeva matasse di lana o cotone in questo modo si vennero a instaurare piccole filiere a carattere famigliare diventate il simbolo dell’ingegno e dell’arte di arrangiarsi delle nostre donne. Queste situazioni si riscontravano in quasi tutti i vicoli. In questo modo le nostre lavoratrici a domicilio avevano il vantaggio di lavorare e di poter badare alle esigenze della famiglia e all’educazione dei propri figli.

Alla morte dei due coniugi questa casetta venne acquistata da Sabatino Monticelli divenuto popolare per una drammatica esperienza vissuta durante l’ultima guerra mondiale. Un’esperienza che lo sconvolse per il resto della vita.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 venne fatto prigioniero dai tedeschi in ritirata che lo costrinsero a scavarsi la fossa nella quale l’avrebbero poi buttato vivo. Approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini riuscì però a scappare. Inseguito dalla pattuglia si infilò nei boschi trovando riparo sotto la roccia di una piccola cascata. Disperato invocò l’aiuto di Santa Lucia, patrona della vista, pregandola di accecare i suoi inseguitori. La pattuglia seppure a pochi metri di distanza da lui non si accorse della sua presenza. Tornato al paese dopo aver peregrinato per due giorni, si ammalò gravemente per il trauma subìto ma divenne un fervido cattolico praticante e tutti gli anni, il 13 dicembre, per la festa di S. Lucia, era in prima fila in chiesa a ringraziare la Santa per il suo miracolo.

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