VICO RITROVO
Questo vicolo faceva parte del primo nucleo abitativo del Borgo formato solo da vicoli con il tunnel a forma di arco.
L’origine del nome di questo vicolo è ignota. Probabilmente si riferisce al ritrovo quotidiano della popolazione del paese.
In realtà il colonnello dell’Esercito Italiano Ciro Ciccolini, un romano che da pensionato si era stabilito a Mutignano in una bellissima casa di sua proprietà adiacente a questo vicolo era convinto che il nome dello stesso sarebbe stato ispirato da qualche evento importante per il paese. Anche il nostro concittadino Antonio Cellinese, autore del libro ‘Mutignano: Storia, Fatti e Personaggi’, la pensa allo stesso modo. Per cui, ripercorrendo le più importanti vicende paesane descritte nel suo libro già pubblicato sulla storia del nostro paese, egli avrebbe individuato un evento che, con molte probabilità, avrebbe dato il nome a questo vicolo. L’evento fu la conquista della nostra autonomia comunale.
Infatti, secondo il Cellinese che era grande amico del Colonnello Ciccolini, l’evento connesso avvenne nell’anno 1729 per decisione della Reale Camera della Sommaria del Regno di Napoli, un tribunale amministrativo dotato di ampi poteri compresi quelli di sciogliere o scorporare i Comuni. Ad essa si erano rivolti i capifamiglia del Borgo per denunciare gli agenti tributari del Comune di Atri che li vessavano con inique tasse e tributi non dovuti. Il Tribunale accolse il loro ricorso ma a una condizione imprescindibile: che venisse garantita, sempre e comunque per il funzionamento del nuovo Comune, l’autonomia finanziaria. A tal fine, tutti i capifamiglia che avevano sottoscritto il ricorso si sarebbero dovuti recare di persona davanti alla Reale Corte di Napoli, per dichiarare il proprio solidale impegno. Ovviamente i cittadini si sarebbero dovuti riunire per decidere chi si sarebbe recato a Napoli di persona e chi invece avrebbe dato la delega. Quindi occorreva individuare un luogo spazioso, accessibile a tutti e coperto per evitare eventuali inclemenze atmosferiche che avrebbero compromesso i tempi già contingentati dalla Corte. E questo luogo non poteva che essere il vicolo in questione perché possedeva tutti questi requisiti.
A titolo di cronaca va detto che coloro che andarono a Napoli di persona e a piedi impiegarono non meno di dieci giorni.
Sull’attendibilità di questa ipotesi sarebbe stato interessante acquisire ulteriori elementi utili per cui il Cellinese si è premurato di richiederli direttamente all’Archivio storico di Napoli. Il Direttore stesso ha risposto che il fascicolo concernente la disputa di Mutignano contro Atri esiste ancora ma è, inspiegabilmente, privo di documenti.