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Vico Dell’Antico Forno

VICO DELL’ ANTICO FORNO

L’intestazione del Vicolo celebra il vecchio forno comunale dove ledonne del paese si recavano settimanalmente a cuocere le robuste pagnotte di pane. Non vi era donna a Mutignano che non si fosse qui recata, almeno una volta, per compiere il tradizionale rito del pane fatto in casa depositando le pagnotte da cuocere dentro lo spazioso ventre di questo gigantesco forno alimentato con la carbonella di sansa dall’inconfondibile odore. La parola forno, ancora oggi, evoca alla nostra memoria ricordi sublimi e indimenticabili di un mondo che il progresso ha irrimediabilmente spazzato via come un violento uragano. Il forno era diventato una istituzione importantissima per le nostre famiglie perché il pane era l’alimento base della nostra alimentazione. E poi, con le sue calde fragranze, ha pervaso per tanto tempo l’aria delle strade e l’intimità delle nostre case.

Nello stesso stabile del forno una volta c’era la prima sede del Comune di Mutignano che uno stemma appeso al muro esterno su Corso Umberto I sta a ricordare. Quando Mutignano perse la titolarità del Comune la sede venne trasferita a Pineto e in questi locali rimase soltanto un distaccamento dell’ufficio anagrafe con un unico impiegato: Fioravante De Stephanis. Per la verità, Fioravante, forte di una lunga esperienza maturata prima al Comune di Mutignano e poi a quello di Pineto, era un tuttofare. In quel periodo a Mutignano c’erano ancora molti analfabeti e chiunque avesse bisogno di scrivere qualche domanda o di compilare un bollettino postale oppure di stilare un piccolo contratto si recava da lui. Qualcuno lo chiamava il dr. Dulcamara di Mutignano come il famoso personaggio protagonista dell’opera “L’elisir d’amore” di Donizetti. Molti genitori, invece, si rivolgevano a lui quando dovevano rispondere alle lettere dei figli sotto le armi. In qualità di impiegato alla delegazione dell’Ufficio Anagrafe Fioravante era addetto anche a tutte le incombenze amministrative dell’Ufficio di Conciliazione la cui sede si trovava presso lo stesso ufficio. L’Ufficio di Conciliazione era una piccola Pretura competente a dirimere le piccole dispute legali di valore non superiore a cinquemila lire. La sua funzione principale era quella di alleggerire il lavoro alle Preture e ai Tribunali e, soprattutto, di semplificare la vita ai cittadini mettendo a loro disposizione un ufficio più alla loro portata. Fungeva da giudice solitamente una persona moralmente ineccepibile, dotata di discreta cultura, di senso della giustizia e di una certa esperienza di vita. Con la riforma della Giustizia approvata nell’anno 1991 questo Ufficio venne soppresso insieme alla Pretura; essi furono sostituiti rispettivamente dal giudice di pace e dal Tribunale le cui competenze si differenziano in base al valore monetario della controversia. Più che un vero e proprio vicolo, questo è un semplice passaggio che conduce agli orti e ai fondaci delle abitazioni che si affacciano nella piazzetta di S. Antonio.

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