VICO CUPIDO
Questo è il nome latino di Eros, dio dell’Amore. Sarà anche per il suo influsso che in questo vicolo sono nate tante belle storie d’amore. Questo vicolo viene ricordato per due motivi. Il primo riguarda un soldato tedesco che, durante la ritirata, si allontanò dal gruppo in ripiegamento e trovò rifugio in un fondaco di questo vicolo per poi darsi alla macchia tra le nostre campagne. Di lui non si è saputo più nulla. Il secondo motivo riguarda una insignificante finestrella situata al centro di una parete di una casa che fino alla fine dell’800 apparteneva ad una coppia senza figli. Si racconta che lei fosse una bellissima donna e che avesse un amante che, in assenza del marito, saltuariamente andava a trovarla. Secondo la leggenda questa finestrella veniva chiamata finestra dell’amore, in quanto permetteva alla moglie di controllare, senza essere vista, l’eventuale ritorno del marito. E pare che l’escamotage funzionasse perché il marito non si è mai accorto di nulla. Non c’è da meravigliarsi perché tutto avveniva sotto gli influssi del dio Cupido che in questo Vicolo deve essere stato particolarmente attivo... Alla morte del marito la signora si risposò con l’amante il quale pensò, come prima modifica da apportare alla casa, di chiudere la finestrella per timore che alla moglie tornassero certe tentazioni… Ma vi rinunciò perché la finestrella è ancora ben visibile nello stesso posto dove è sempre stata.