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Portico Piccolo

PORTICO PICCOLO

Questo portico faceva parte del primo nucleo abitativo del Borgo formato dai soli vicoli con il tunnel.

           Il suo nome esprime le sue dimensioni. E un piccolo tunnel molto intimo e suggestivo e ben delimitato tanto da sembrare una corte esclusiva dell’unica abitazione che lo utilizza.

Sopra l’ingresso che conduce ai locali sottostanti vi è un caratteristico terrazzino sempre adornato con vasi di fiori. Esso è l’affaccio delle stanze del primo piano che completano l’abitazione.

Giuseppe Mariani viveva qui con la madre e gestiva un’osteria nei locali prospicienti il portico.

Questa cantina, al contrario delle altre, si componeva di tre locali tutti spaziosi e ben tenuti. Aveva due ingressi: uno dalla via principale del paese e l’altro dalla parte retrostante, il famoso Vico Priapo, che in passato fungeva da parcheggio per i carri che venivano a macinare il grano nel mulino moderno. L’osteria era anche dotata di un fresco scantinato adibito a deposito di bevande, non essendo ancora diffusi e alla portata di tutti i frigoriferi.

La stanza con l’ingresso da Corso Umberto I era la più grande. Un vecchio giradischi la rallegrava sempre con musiche ballabili incise su dischi in vinile a 33 e 45 giri.

Questo locale quindi verrà ricordato, oltre che per la sua naturale funzione commerciale, anche per essere stato una improvvisata balera. Lo fu per un bel po’ fino a quando i giovani non cominciarono ad organizzare balli nelle loro case private.

Le danze domenicali casalinghe iniziavano nel primo pomeriggio, con la musica di un vecchio giradischi elettrico. Si ballava fino alle ore diciotto. Poi la solita passeggiatina, su e giù per il paese fino all’ora di cena. Dopo tutti a nanna. Questo era il divertimento festivo che ricordano tutti con un po’ di nostalgia.

Il vicolo era un luogo ideale per intrattenersi sia d’estate che d’inverno in quanto era un riparo sicuro dalla pioggia e dalla calura estiva. Vi si respirava sempre una piacevole brezza che invitava a sostare e a formare i tradizionali capannelli. Attualmente, purtroppo, il vicolo è disabitato e anche i paesani hanno perso un po’ l’abitudine di incontrarsi in questi caratteristici luoghi.

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